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5 Settembre 2024

Ciao Peppo

Claudio Galfetti, presidente HC Chiasso. Elogio funebre.

Caro Peppo, a nome dell’Hockey Club Chiasso non posso che esprimere la profonda tristezza che ha colto tutti noi all’annuncio della tua morte. 

Ti ho conosciuto quando ancora avevi il negozio di sport a Mendrisio e io venivo a comprare gli sci. Ci siamo poi incontrati di nuovo nel 2000 quando mio figlio ha iniziato a giocare a hockey. 

Mio figlio è stato uno dei tanti ragazzi che hanno avuto la fortuna di conoscerti e di apprendere da te l’arte dell’hockey su ghiaccio e cosa ancora più importante la necessità di fare qualche sacrificio, di impegnarsi costantemente e di aver fiducia nei propri mezzi e nei compagni di squadra e di tutto ciò come genitore non posso che ringraziarti.

Nella tua lunga carriera in seno al club hai contribuito non solo allo sviluppo dell’hockey nella nostra regione ma in tutto il Ticino.  Ovunque andavi eri conosciuto e tutti ti rispettavano per le qualità umane che portavi con te. Sul ghiaccio eri onnipresente e riuscivi sempre a far impegnare ma nel contempo anche divertire i ragazzi che stavi allenando.  Ti seguivano perché facevi l’allenatore con passione e con il cuore. E anche grazie a te che vari giovani sono riusciti a far diventare di questo sport la loro professione. 

Sei stato uno dei membri fondatori nonché il primo allenatore del club e speravamo tanto che potessi essere con noi durante i festeggiamenti per il 60 di fondazione del club nel 2025. Purtroppo non sarà così ma ti posso assicurare che resterai per sempre nei cuori dei giocatori e degli addetti che hanno avuto la fortuna di conoscerti e di collaborare con te.  

Grazie di tutto, Peppo, ciao.  

 

Daniele Pestoni, portiere HC Chiasso

Il ricordo più bello è legato alla sua proverbiale sveglia al campo estivo di Lenzerheide. Un incubo per tutti noi ragazzini! Un anno ci siamo accordati per tendergli un agguato l’ultimo giorno. Volevamo anticiparlo e accoglierlo a cuscinate! Non sappiamo come, ma lui ha scoperto il nostro piano e ha mandato due nostri compagni al posto suo… fregare il Peppo era impossibile!

 

Elias Bianchi, ex capitano HCAP e agente giocatori

Dopo tanti anni del Peppo ho sempre un bel ricordo. Era una garanzia, arrivavi alla pista e lui c’era, sempre solare e pronto ad aiutarti. Dava all’hockey tutto se stesso e da bambino automaticamente eri spinto a fare lo stesso. Trasmetteva la sua passione e non a caso chi è passato da Chiasso tornava sempre volentieri in pista ad ogni occasione anche per incontrare il Peppo, sempre pronto a dare a tutti una mano.

 

Davide Gaeta, giocatore Trois Rivieres Lions East Coast Hockey League.

L’episodio che mi ricordano sempre i miei genitori e che li fa sempre ridere è legato ai miei primi passi nella scuola hockey. Uno dei primi compiti è imparare ad alzarsi da soli sui pattini. Io cercavo di fare il furbo, strisciavo sino ad un cono per usarlo come appoggio. Il Peppo, sempre attento, arrivava e lo calciava via, facendomi cadere! Beh visto dove sono arrivato ha certamente fatto bene! 

Rinaldo Larghi ex giocatore e allenatore HC Chiasso, allenatore HCAP Giovani

La sveglia con il gallo che urlava è stato l’incubo di tutti i campi estivi di Lenzerheide! Peppo era mattiniero, usciva, svolgeva i suoi esercizi e poi ci strappava dal mondo dei sogni. La cosa bella che porterò sempre con me, è il suo sorriso che lo accompagnava in pista ad ogni allenamento.

Romy Eggimann, medaglia di bronzo olimpica, giocatrice HCAP Girls

Ho tantissimi ricordi ma quello che mi rimarrà sempre impresso nella memoria è che per il Peppo sono stata la prima giocatrice di hockey che ha allenato. Non appena entravo sul ghiaccio, si avvicinava a me e mi faceva un nodo alla maglia sul fianco destro perché ero talmente piccola che la maglia mi arrivava ai piedi, questa routine è diventata un abitudine per alcuni anni, per me Peppo è quel nodo che non si scioglierà mai.

Raffaele Sannitz, ex giocatore HC Lugano, allenatore U20 élite HCL.

Più che sul ghiaccio, il Peppo me lo ricordo alla pista. Arrivare a Chiasso e incontrarlo era una abitudine. Lui aveva una battuta per tutti, sapeva come trattare ogni bambino per farlo sentire come a casa sua.

Nicola Medici ex capitano ed ex presidente HC Chiasso

Il caro Peppo l’ho conosciuto all’età di 5 anni quando ho iniziato a muovere i primi passi in pista. È stato lui che mi ha messo i pattini e che mi ha insegnato a muovermi in quel di Varese. Peppo amava questo sport e riusciva a trasmettere a noi bambini il piacere di far parte del gruppo, sapeva coccolarci e ci ha aiutato a crescere all’interno dello spogliatoio, Peppo si è sempre occupato dei più piccoli con la scuola hockey ma ricordo anche la sua carriera da arbitro… spesso più dalla parte degli avversari, forse perché non voleva favorire i suoi…

Peppo poi è diventato un collaboratore del club. Quando ero in comitato e poi presidente ho sempre visto Peppo come un consigli

ere, ti dava i suggerimenti necessari per migliorare la situazione. Con l’impegno della scuola hockey ha poi insegnato a tantissimi bambini il piacere di questo gioco.

Aveva un difetto (se cosi si può dire):  era il nostro “incubo” alle assemblee ordinarie. Arrivava sempre 30 minuti prima dell’inizio e voleva leggere il verbale dell’assemblea dell’anno prima e, se non era disponibile, venivamo puntualmente ripresi! Peppo e il verbale: un rituale imprescindibile.

Ha seguito tutti i campi estivi organizzati dal club ed era un riferimento per tutti i ragazzi presenti tutti gli volevano bene. Per i più piccolini era sempre pronto un abbraccio affettuoso per dimenticare la malinconia di casa. Dei 32 anni passati insieme a Chiasso ho solo bei ricordi.

Giuseppe Delcò era questo e molto di più, un uomo al servizio degli altri, dello sport e dei suoi valori perché, per chiudere con una sua massima, “L’hockey l’è mia putenza, l’è precisiun” . Chi lo ha conosciuto non lo dimenticherà mai.

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5 Settembre 2024

Ciao Peppo

Claudio Galfetti, presidente HC Chiasso. Elogio funebre.

Caro Peppo, a nome dell’Hockey Club Chiasso non posso che esprimere la profonda tristezza che ha colto tutti noi all’annuncio della tua morte. 

Ti ho conosciuto quando ancora avevi il negozio di sport a Mendrisio e io venivo a comprare gli sci. Ci siamo poi incontrati di nuovo nel 2000 quando mio figlio ha iniziato a giocare a hockey. 

Mio figlio è stato uno dei tanti ragazzi che hanno avuto la fortuna di conoscerti e di apprendere da te l’arte dell’hockey su ghiaccio e cosa ancora più importante la necessità di fare qualche sacrificio, di impegnarsi costantemente e di aver fiducia nei propri mezzi e nei compagni di squadra e di tutto ciò come genitore non posso che ringraziarti.

Nella tua lunga carriera in seno al club hai contribuito non solo allo sviluppo dell’hockey nella nostra regione ma in tutto il Ticino.  Ovunque andavi eri conosciuto e tutti ti rispettavano per le qualità umane che portavi con te. Sul ghiaccio eri onnipresente e riuscivi sempre a far impegnare ma nel contempo anche divertire i ragazzi che stavi allenando.  Ti seguivano perché facevi l’allenatore con passione e con il cuore. E anche grazie a te che vari giovani sono riusciti a far diventare di questo sport la loro professione. 

Sei stato uno dei membri fondatori nonché il primo allenatore del club e speravamo tanto che potessi essere con noi durante i festeggiamenti per il 60 di fondazione del club nel 2025. Purtroppo non sarà così ma ti posso assicurare che resterai per sempre nei cuori dei giocatori e degli addetti che hanno avuto la fortuna di conoscerti e di collaborare con te.  

Grazie di tutto, Peppo, ciao.  

 

Daniele Pestoni, portiere HC Chiasso

Il ricordo più bello è legato alla sua proverbiale sveglia al campo estivo di Lenzerheide. Un incubo per tutti noi ragazzini! Un anno ci siamo accordati per tendergli un agguato l’ultimo giorno. Volevamo anticiparlo e accoglierlo a cuscinate! Non sappiamo come, ma lui ha scoperto il nostro piano e ha mandato due nostri compagni al posto suo… fregare il Peppo era impossibile!

 

Elias Bianchi, ex capitano HCAP e agente giocatori

Dopo tanti anni del Peppo ho sempre un bel ricordo. Era una garanzia, arrivavi alla pista e lui c’era, sempre solare e pronto ad aiutarti. Dava all’hockey tutto se stesso e da bambino automaticamente eri spinto a fare lo stesso. Trasmetteva la sua passione e non a caso chi è passato da Chiasso tornava sempre volentieri in pista ad ogni occasione anche per incontrare il Peppo, sempre pronto a dare a tutti una mano.

 

Davide Gaeta, giocatore Trois Rivieres Lions East Coast Hockey League.

L’episodio che mi ricordano sempre i miei genitori e che li fa sempre ridere è legato ai miei primi passi nella scuola hockey. Uno dei primi compiti è imparare ad alzarsi da soli sui pattini. Io cercavo di fare il furbo, strisciavo sino ad un cono per usarlo come appoggio. Il Peppo, sempre attento, arrivava e lo calciava via, facendomi cadere! Beh visto dove sono arrivato ha certamente fatto bene! 

Rinaldo Larghi ex giocatore e allenatore HC Chiasso, allenatore HCAP Giovani

La sveglia con il gallo che urlava è stato l’incubo di tutti i campi estivi di Lenzerheide! Peppo era mattiniero, usciva, svolgeva i suoi esercizi e poi ci strappava dal mondo dei sogni. La cosa bella che porterò sempre con me, è il suo sorriso che lo accompagnava in pista ad ogni allenamento.

Romy Eggimann, medaglia di bronzo olimpica, giocatrice HCAP Girls

Ho tantissimi ricordi ma quello che mi rimarrà sempre impresso nella memoria è che per il Peppo sono stata la prima giocatrice di hockey che ha allenato. Non appena entravo sul ghiaccio, si avvicinava a me e mi faceva un nodo alla maglia sul fianco destro perché ero talmente piccola che la maglia mi arrivava ai piedi, questa routine è diventata un abitudine per alcuni anni, per me Peppo è quel nodo che non si scioglierà mai.

Raffaele Sannitz, ex giocatore HC Lugano, allenatore U20 élite HCL.

Più che sul ghiaccio, il Peppo me lo ricordo alla pista. Arrivare a Chiasso e incontrarlo era una abitudine. Lui aveva una battuta per tutti, sapeva come trattare ogni bambino per farlo sentire come a casa sua.

Nicola Medici ex capitano ed ex presidente HC Chiasso

Il caro Peppo l’ho conosciuto all’età di 5 anni quando ho iniziato a muovere i primi passi in pista. È stato lui che mi ha messo i pattini e che mi ha insegnato a muovermi in quel di Varese. Peppo amava questo sport e riusciva a trasmettere a noi bambini il piacere di far parte del gruppo, sapeva coccolarci e ci ha aiutato a crescere all’interno dello spogliatoio, Peppo si è sempre occupato dei più piccoli con la scuola hockey ma ricordo anche la sua carriera da arbitro… spesso più dalla parte degli avversari, forse perché non voleva favorire i suoi…

Peppo poi è diventato un collaboratore del club. Quando ero in comitato e poi presidente ho sempre visto Peppo come un consigli

ere, ti dava i suggerimenti necessari per migliorare la situazione. Con l’impegno della scuola hockey ha poi insegnato a tantissimi bambini il piacere di questo gioco.

Aveva un difetto (se cosi si può dire):  era il nostro “incubo” alle assemblee ordinarie. Arrivava sempre 30 minuti prima dell’inizio e voleva leggere il verbale dell’assemblea dell’anno prima e, se non era disponibile, venivamo puntualmente ripresi! Peppo e il verbale: un rituale imprescindibile.

Ha seguito tutti i campi estivi organizzati dal club ed era un riferimento per tutti i ragazzi presenti tutti gli volevano bene. Per i più piccolini era sempre pronto un abbraccio affettuoso per dimenticare la malinconia di casa. Dei 32 anni passati insieme a Chiasso ho solo bei ricordi.

Giuseppe Delcò era questo e molto di più, un uomo al servizio degli altri, dello sport e dei suoi valori perché, per chiudere con una sua massima, “L’hockey l’è mia putenza, l’è precisiun” . Chi lo ha conosciuto non lo dimenticherà mai.

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