Franko Jurai allenatore dell' U13

 

C’è una squadra, all’interno del settore giovanile dell’hockey club Chiasso, che di perdere proprio non ne vuole sapere. Si tratta dei giovanissimi della under 13, giunti alla settima vittoria su sette partite disputate. Entusiasmo alle stelle e tanti complimenti che, detto sottovoce per non farsi sentire dai ragazzi, vanno relativizzati rispetto alla realtà di una categoria nella quale successo e sconfitta sono subordinati all’apprendimento delle regole base di uno sport che, per loro, deve restare soprattutto divertimento prima di diventare cosa (troppo) seria.

A guidare dalla panchina, Juraj Franko, slovacco classe 1983, dallo scorso anno attivo tra le fila dei rossoblu. “Ho iniziato a pattinare a tre anni e dai sei mi sono messo tra i pali. La porta era quella del settore giovanile dello Slovan Bratislava, club che mi ha formato sino ai quindici anni. Sulla fine dello scorso millennio ho avuto l’opportunità di giocare in Nordamerica. Ho passato quattro anni tra il Minnesota ed il Quebec prima di tornare in Europa per giocare in Cechia con il Kometa Brno nel massimo campionato. Purtroppo le cose non sono andate bene, il club è finito in difficoltà ed io ho preso la decisione di cambiare vita. Mi sono trasferito in Italia ed ho iniziato a lavorare per i Diavoli di Sesto San Giovanni e per il Quanta Milano, squadra di hockey Inline”.

Tra ghiaccio e asfalto, la carriera di Franko è proseguita a pochi chilometri dal confine elvetico, varcato proprio con le rotelle ai piedi: “Da qualche anno ho iniziato a collaborare con la squadra di Sorengo nello Skater, da loro mi occupo della preparazione dei portieri. Il Chiasso mi ha contattato lo scorso anno sempre per occuparmi dei portieri del settore giovanile della squadra Under 13. Da questa stagione sono responsabile anche della categoria Under 20”.

Tanto lavoro ed altrettanta passione per due categorie decisamente diverse… “Con i ragazzi della Under 20 l’accento va posto sulla tattica e il gioco. A quell’età la tecnica individuale è ormai acquisita ed ogni giocatore deve occuparsi da solo di migliorare i fondamentali. Con gli Under 13 il discorso è opposto. Si lavora tanto sul pattinaggio, sulla tecnica di bastone e si cerca di insegnare come stare in pista. Bisogna ricordarsi che proprio a tredici anni si inizia a giocare su tutto il campo e gestire così tanto ghiaccio all’inizio è complicato”. Bisogna anche gestire le energie e l’entusiasmo… “Certo. L’obiettivo è essere costanti per sessanta minuti e non arrivare al terzo tempo col fiatone. Farlo capire a dei ragazzi così giovani ed entusiasti non è sempre evidente, ma questo gruppo è molto disponibile ad imparare e anche ad accettare la fatica”.

E le sette vittorie in sette partite? “Abbiamo tre elementi sopra la media, ma la cosa bella è che gli altri lavorano tantissimo per la squadra. Sono loro a recuperare i dischi, a lottare per proteggere la nostra porta e così facendo consentono ai più tecnici di mettersi in mostra. È molto bello vederli felici e soprattutto pronti a imparare ad ogni allenamento”.

Se la 13 vince, la 20 fatica. E allora e per chiudere, quali sono gli obiettivi? “Come detto per la Under 13 l’obiettivo è far crescere la base tecnica di ognuno e imparare a stare in campo con energia per sessanta minuti. Per la Under 20, nonostante l’inizio difficile, resto fiducioso. Abbiamo il potenziale per essere a metà classifica. I ragazzi hanno voglia ma devono capire che senza lo spirito di gruppo, andare lontano resta complicato. Una volta che lo spogliatoio sarà unito ci toglieremo delle belle soddisfazioni.

Nel fine settimana trascorso, la Under 20 ha subito una pesante sconfitta a Brändis (le due reti del Chiasso di Diego Testa). KO anche la prima squadra al cospetto del leader Wallisellen. Ancora una volta le disattenzioni sono state pagate a caro prezzo. Dopo il 2-0 rossoblu del primo tempo, caratterizzato dai punti di Sebastiano Pantieri e Andrea Gaeta, nel periodo centrale è arrivata la risposta zurighese. La rete di Davide Summerer nel terzo periodo ha riportato il Chiasso a meno due. Sotto 3-5 la squadra di Claudio Grisi ha fallito il rigore dell’aggancio finendo per perdere 3-6. A riposo tutte le altre categorie.

 

   

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